Aliano si trova nel suggestivo scenario dei calanchi, frutto dell'erosione meteorica che creano veri e propri paesaggi lunari, unici e di forte impatto. Ma perché visitare il Comune di Aliano?
In questo luogo del Cammino del Sauro il fenomeno geologico di erosione crea scorci di una bellezza selvaggia, come la Fossa del Bersagliere, un precipizio profondo e affascinante che si trova proprio presso il centro abitato. Intorno ad Aliano sono tanti i percorsi trekking che portano alla scoperta dei Calanchi, per immergersi completamente in questo panorama incredibile.
Il Borgo antico di Aliano è formato da case molto particolari costruite con mattoni crudi di argilla.
Qui tra i vicoli si trova una testimonianza viva delle antiche tradizioni locali, assolutamente da vedere quando si arriva ad Aliano. È la Casa del Malocchio, una delle ultime abitazioni del centro storico costruita in modo da ricordare un volto umano con occhi, naso e una bocca aperta. In passato, infatti, la credenza popolare voleva che le case con questo aspetto fossero in grado di tenere lontane le energie negative.
Il paese è circondato da piantagioni di ulivo e da pescheti e agrumeti, conosciuti come i Giardini di Aliano.
Proprio in questa zona nasce il pregiato olio di Aliano. Una passeggiata in questo paradiso verde, oltre a essere molto piacevole, vi darà la possibilità di imbattervi in una delle oltre 1.500 necropoli etrusche e greche ritrovate nel territorio.
Fu in questo paese che l’artista, scrittore e uomo politico Carlo Levi (Torino 1902-Roma 1975) fu confinato per alcuni mesi tra il 1935 e il 1936.
Il complesso memoriale di Carlo Levi ad Aliano è articolato in quattro luoghi: la casa-museo, il museo della civiltà contadina, la pinacoteca e la tomba dello scrittore. La casa-museo del confino di Carlo Levi è il cuore del parco letterario a lui dedicato. Il parco, attivo dal 1998, comprende tutto il paese di Aliano e in generale i luoghi narrati da Levi in Cristo si è fermato a Eboli, nonché la tomba dello scrittore, che scelse di essere sepolto ad Aliano. Il Parco nasce per valorizzare la figura e l'opera dello scrittore e per utilizzarla come chiave di lettura del territorio, scoprendone e valorizzandone l'identità storica, culturale, naturalistica, antropologica ed eno-gastronomica.
A proposito della casa in cui visse, Carlo Levi ha scritto: «La casa era modesta, costruita in modo economico e non bella, perché non aveva carattere, non era signorile né contadina… l’alloggio era quasi vuoto… E soprattutto era una casa, un luogo, dove avrei potuto restare solo e lavorare. Contento della nuova solitudine, stavo sdraiato sulla mia terrazza e guardavo l’ombra delle nuvole muoversi sulle creste lontane, come una nave sul mare… Uscivo spesso nelle belle giornate, a dipingere: ma lavoravo soprattutto in casa nello studio e sulla terrazza… sulla mia terrazza il cielo era immenso, pieno di nubi mutevoli: mi pareva di essere sul tetto del mondo, o sulla tolda di una nave, ancorata su un mare pietrificato».
Il museo si sviluppa grazie all’uso della tecnologia: un impianto multivisione, composto da diversi proiettori, proietta sulle pareti bianche immagini tratte dai documenti fotografici dell'epoca che raccontano la vita del paese e dell’area circostante. Alle fotografie si alternano ombre cinesi che riproducono i semplici oggetti dell’arredamento d’epoca, a partire dal cavalletto da pittura dello stesso Levi. Il percorso si sofferma sui momenti salienti del periodo trascorso da Levi ad Aliano, e termina sul terrazzo, da dove si domina la vallata che Levi osservò durante il confino e poi descrisse con queste parole: «Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall'ombra dell'interno, rimasi quasi accecato dall'improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c'era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l'infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d'occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco».
Il Museo della Civiltà contadina ha sede in via Carlo Levi 12 ed è dedicato al principale messaggio culturale lanciato con il suo romanzo. È allestito nel frantoio sottostante la casa in cui abitava Levi, il trappeto. L’allestimento espone una cospicua raccolta di attrezzi relativi a diversi aspetti del lavoro contadino e, quasi seguendo la descrizione di Levi, ricostruisce l’arredamento della stanza unica delle abitazioni di Aliano. La pinacoteca Carlo Levi, che ha sede in Palazzo Defranchi, espone 23 tele donate da Carlo Levi al Comune e le litografie realizzate per Aliano poco prima di morire: esse costituiscono quasi una silloge delle tematiche ispiratrici della sua pittura. Ad esse si accompagna una collezione fotografica che ripercorre tutta l’esistenza di Levi e documenta anche le iniziative fatte in sua memoria dopo la morte. All’ingresso del paese, che ha fatto del confinamento del noto antifascista nel suo territorio un tratto fortemente identitario, vi è un monumento a lui dedicato, mentre nel cimitero una semplice e disadorna tomba restaurata di recente si affaccia su uno strapiombo, un luogo dove Levi si recava spesso a dipingere.
Da visitare ad Aliano è la chiesa di San Luigi Gonzaga, risalente al XVI secolo, che conserva al suo interno tele di origini bizantine raffiguranti la Madonna con Bambino.
Il presbitero della chiesa è arricchito da un altare in stile barocco e da una statua lignea della Madonna Immacolata del XVIII secolo. A sinistra dell'altare maggiore è custodita, in una nicchia, la Croce Astile Processionale d'argento datata 1573, attribuita a Giovanni Perticari, il quale in realtà la fece solo realizzare per conto della Confraternita del Corpo di Cristo di Aliano.
Al suo interno è custodita la Madonna col Bambino, opera lignea, probabilmente, del XV secolo proveniente dalla chiesa di San Giacomo, eseguita da un intagliatore locale, e restaurata dalla Soprintendenza ai beni culturali nel 1999.
Il Santuario della Madonna della Stella, situato a pochi km dal paese, gode di una vista panoramica invidiabile.
Se volete scattare una foto ricordo davvero unica è un punto assolutamente da visitare. Il culto della Madonna della Stella è molto antico, e ancora viene celebrato il 10 agosto, quando la statua custodita nel santuario viene portata in paese con una lunga processione.
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